News |
|
Mercoledì 6 Ottobre 2004  |
Via alla riforma, anzianità nel mirino |
Sono in vigore le norme destinate a cambiare le regole della previdenza. Pubblicata sulla «Gazzetta ufficiale» due settimane fa, la legge delega (243/04) sul riordino comincia a produrre effetti da oggi. Effetti molto limitati, visto che le disposizioni immediatamente applicabili sono poche e le novità più importanti assumeranno efficacia dal 2008 oppure dovranno attendere altri interventi del Governo. Uno dei punti chiave della riforma, se non proprio quello decisivo, è lo sforzo di alzare l´età media dei pensionamenti. In questo senso vanno la stretta sulle anzianità e le nuove norme sulla vecchiaia contributiva. L´anzianità. Dal 1° gennaio 2008 sale l´età per il trattamento di anzianità. La novità non riguarda gli iscritti alle forme pensionistiche gestite dagli enti di diritto privato: casse dei liberi professionisti, Inpgi, Fondo impiegati imprese di spedizione e agenzie marittime, disciplinate dai Dlgs 509/94 e 103/96. I dipendenti e gli autonomi iscritti all´Assicurazione generale obbligatoria e alle forme sostitutive ed esclusive potranno ottenere la pensione con i seguenti requisiti, tra loro alternativi: • 40 anni di contributi, indipendentemente dall´età; • 35 anni di contributi e 60 d´età (61 per gli autonomi), che saliranno fino a 62 (63 per gli autonomi) nel 2014, secondo la sequenza riportata nella tabella a fianco. Per i co.co.co. e gli altri lavoratori iscritti alla gestione separata Inps, privi di altre forme di previdenza obbligatoria, valgono le regole stabilite per i dipendenti. Un regime particolare si applica in via sperimentale alle donne: fino al 31 dicembre 2015 possono conseguire l´anzianità con 35 anni di contributi e 57 di età (58 per le autonome), qualora optino per la liquidazione del trattamento con il metodo contributivo. (Fonte: Il Sole 24 Ore) |
torna all'archivio News |
|
|
|