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Mercoledì 21 Settembre 2011 |
Anonimo chi paga fino a 1000 € |
In Cdm uno schema di dlgs sugli istituti di credito. Le commissioni sui clienti? Basate sui costi reali. La banca non sarà più tenuta a chiedere i dati dell'ordinante Anonimato per chi effettua pagamenti fino a mille euro. E le spese addebitate ai clienti per la transazione dovranno essere realistiche. Domattina il consiglio dei ministri vagherà un nuovo schema di decreto legislativo, per il recepimento della direttiva europea relativa ai servizi di pagamento. Il provvedimento contiene nuove regole e controlli per gli istituti di pagamento. E consente agli intermediari attivi di effettuare e ricevere pagamenti per importi sino a mille euro senza doversi più preoccupare di chiedere il nominativo dell'ordinante del pagamento. La deroga rappresenta una novità importante ed è figlia del recepimento da parte del Governo italiano dell'articolo 3. comma 6, lettera b) del regolamento CE n. 1781/2006, che prevede che tale particolare forma di ,anonimato» nelle transazioni sia possibile nel rispetto delle seguenti condizioni. II pagamento deve intervenire tra due intermediari dello stesso stato (nel nostro caso quindi deve trattarsi, ad esempio, di due banche italiane) ed entrambi devono essere sottoposti agli adempim enti previsti dalla vigente normativa antiriciclaggio ovvero al decreto legislativo 231/2007: in secondo luogo il prestatore del servizio di pagamento del beneficiario ovvero del soggetto, persona fisica o giuridica, che riceverà i soldi, deve essere in grado di risalire, attraverso un numero unico d'identificazione, al trasferimento di fondi effettuato e quindi all'identificazione del soggetto che ha effettuato il pagamento; infine la transazione non deve superare i 1.000 euro. Spetterà poi alla Banca d'Italia dettare regole procedurali ulteriori al fine di rendere concretamente attuabile la citata nuova normativa. Al riguardo già nei mesi scorsi la citata Autorità di Vigilanza aveva provveduto a diffondere in bozza un documento di consultazione attuativo proprio del Regolamento comunitario del 2006 che ora il Governo si appresta a recepire nei termini sopra descritti. Lo schema di decreto, però, contiene altre importanti novità destinate ad incidere soprattutto sui neonati istituti di pagamento.
Italia Oggi |
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