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Lunedì 5 Settembre 2011 |
Codice delle verifiche da riallineare |
La prassi di Gdf ed Entrate. L'interpretazione delle norme rischia di diventare decisiva In futuro diventerà alto il rischio di procedimento penale per i contribuenti colpiti da accertamenti fiscali che portano alla constatazione di violazioni derivanti non da evasioni ma da interpretazioni normative, errori, e comunque irregolarità prive di fraudolenza. È la conseguenza che può derivare dalle modifiche ai reati tributari introdotte con gli emendamenti alla manovra finanziaria se Guardia di finanza e Agenzia delle entrate non dovessero modificare le prassi attualmente vigenti in materia. Per molti reati è stata decisamente abbassata la soglia di punibilità . In altre parole, quindi, violazioni ritenute fino a ora sanzionabili solo in via amministrativa, sono state ritenute meritevoli di essere perseguite anche in via penale. È il caso della dichiarazione infedele, della dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi o ancora dell'omessa presentazione della dichiarazione. Nel caso della dichiarazione infedele, che rappresenta certamente la violazione più frequentemente segnalata alle procure, la soglia di punibilità , attualmente fissata in circa io3mila euro, si abbassa a 50mila euro. E ancora, la soglia della dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici si abbassa, addirittura, a 30mila euro di imposta evasa, come quella dell'omessa presentazione della dichiarazione. Per le violazioni fiscali scoperte dai verificatori e sintomatiche, in modo evidente, di comportamenti evasivi, non si pone alcun problema se non, appunto, l'abbassamento della soglia e quindi l'instaurazione di un procedimento penale anche per fatti che fino a ora erano considerati solo violazioni amministrative.
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