News |
|
Martedì 19 Luglio 2011 |
Arriva il colpo di spugna per le partite Iva inattive |
Per chi non ha segnalato la cessazione sanatoria con forfait Partite Iva inattive da oltre tre anni revocate d'ufficio. Lo ha previsto la manovra (articolo 23, comma 22 del decreto legge 98, in legge in). In particolare, la misura viene adottata se per tre anni consecutivi il titolare non ha esercitato l'attività d'impresa o di arti e professioni o, se obbligato alla presentazione della dichiarazione annuale Iva, non ha adempiuto a tale obbligo. La soluzione servirà a ridurre il numero di partite Iva, paria oltre sette milioni. Di questi, qualche milione è costituito da contribuenti che hanno dimenticato di possederla. Il provvedimento di revoca è impugnabile davanti alle Commissioni tributarie. Nell'ultima sanatoria, che si è conclusa nell'aprile del 2004, i contribuenti che dovevano chiudere la partita "morta", oltre a pagare l'importo fisso di 100 euro, dovevano anche comunicare la cessazione attività , presentando il relativo modello entro i131 maggio 2004. Il forfait I titolari di partita Iva, sebbene obbligati, che non hanno tempestivamente comunicato la cessazione dell'attività , possono sanare la violazione versando, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legge 98 (quindi entro il4ottobre), un importo pari alla sanzione indicata nell'articolo 5 del decreto legislativo 471/97, da un minimo di 516 a un massimo di 2.065 euro, ridotta a un quarto. In pratica, si potrà sanare l'omessa dichiarazione di cessazione attività pagando, entro i 90 giorni, un forfait di 129 euro, cioè un quarto di titolari di partita Iva 516 euro. L'agenzia delle Entrate, con la risoluzione 72/E dellཇ luglio, ha istituito il codice tributo 8uo che va indicato nel modello F. La norma di favore si applica a condizione che la violazione non sia stata già constatata con atto di contestazione portato a conoscenza del contribuente.
Il sole 24 ore |
torna all'archivio News |
|
|
|