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Martedì 19 Luglio 2011 |
Fisco, la caparra non fa reddito |
Per la tassazione rileva il contratto definitivo La caparra incassata dall'imprenditore edile non fa reddito fino a quando non viene concluso il contratto definitivo e non può essere dunque calcolata ai fini dell'evasione fiscale. È quanto stabilito dalla Suprema corte di cassazione che, con la sentenza n. 28221 del 18 luglio 2011, ha accolto il ricorso di un imprenditore edile che si era visto sequestrare beni e conti bancari dopo le accuse di evasione fiscale. In particolare gli agenti della Guardia di finanza avevano contestato lui 103 mila euro, fra Iva e Ires, non dichiarati. La soglia per la configurazione del reato era stata dunque superata. Per questo il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere aveva confermato la misura restrittiva. Contro questa decisione l'imprenditore ha presentato ricorso in Cassazione e lo ha vinto. La tesi della difesa ha fatto breccia presso gli Ermellini secondo cui le caparre versate in virtù del preliminare di vendita non potevano essere considerate un incasso imponibile. Infatti nel caso in cui i contratti non fossero andati a buon fine il venditore avrebbe dovuto restituire quanto ricevuto a titolo di acconto.
Italia Oggi |
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