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Martedì 20 Aprile 2010  |
Una Email certificata per tutti |
Finiti i test, circolare del ministro Brunetta con le ultime direttive in vista del debutto. La p.a. è inerte? Ne va di mezzo la retribuzione di risultato Dal prossimo 26 aprile i cittadini, terminata la fase sperimentale, potranno chiedere l'attivazione di una casella di posta elettronica certificata (Pec). E le pubbliche amministrazioni dovranno attivarsi per fare in modo che ciò sia possibile. Nella home page del proprio sito istituzionale dovranno pubblicare un indirizzo di posta elettronica certificata al quale il cittadino possa rivolgersi, oltre all'elenco completo di tutte le caselle Pec attivate. Le p.a. inoltre dovranno far sapere dell'esistenza delle caselle Pec in tutti i modi, quindi, per esempio, attraverso gli uffici relazioni con il pubblico (Urp), i call-center e i normali sportelli per i cittadini. E chi non si attiverà in tal senso, dovrà tenere conto del fatto che si tratta di un fattore rilevante ai fini della misurazione e valutazione della performance, anche individuale, varata dalla recente riforma del pubblico impiego (dlgs n. 150/2009). Il mancato assolvimento degli adempimenti relativi alla Pec influisce infatti ai fini della misurazione della performance individuale e organizzativa strumentale al calcolo della retribuzione di risultato dei dirigenti degli uffici preposti. È quanto messo nero su bianco dal ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta nella circolare n. 2/2010/DDI diffusa ieri e avente a oggetto «Ulteriori informazioni per la gestione delle caselle di posta elettronica certificata», in cui si sollecitano le amministrazioni ancora inadempienti ad attivarsi.
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