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Lunedì 6 Aprile 2009  |
Imprese nel labirinto delle spese di trasferta |
La detraibilità Iva di vitto e alloggio complica i calcoli sui redditi. Pesano i "no" delle Entrate sulla deducibilità Ires e Irap La questione sottoposta all'agenzia delle Entate trae spunto dal mutato regime di detraibilità dell'Iva relativa a prestazioni alberghiere e a somministrazioni di alimenti e bevande. Mentre nulla è mutato per quanto riguarda l'emissione della fattura relativa alle spese medesime, che non è richiesta dal cliente non oltre il momento di effettuazione dell'operazione. In assenza di fattura, pertanto, le prestazioni alberghiere e le somministrazioni di alimenti e bevande effettuate nei pubblici esercizi possono essere documentate mediante scontrino e/o ricevuta fiscale, che tuttavia rappresentano documenti inidonei all'esercizio della detrazione dell'Iva. In particolare, una società chiede se l'Iva che dovesse risultare non detratta, e rimasta a carico della società medesima, possa esser dedotta dalla bse imponibile Ires, ove ne sia dimostrata l'inerenza dei relativi costi all'attività di impresa. Con riferimento alle spese alberghiere e di ristorazione, l'agenzia delle Entrate (risoluzione 31 marzo 2009 n. 84/E) è del parere che nè il contribuente che, essendo in possesso di fattura relativa a tali prestazioni, abbia scelto di non detrarre l'Iva, nè il contribuente ch edisponga di un documento, realtivo a tali prestazioni in cui non è evidenziata l'Iva, possano dedurre dalla base imponibile Ires edalla base imponibile Irap l'Iva compresa nel costo sostenuto per le prestazioni albserfhiere e di ristorazione.
Il Sole 24 Ore del lunedì
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